19,00 €
Matteo Bona e Daniela Santus
con prefazione di Leonardo Mercatanti
ISBN | 979-12-81801-08-0 |
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Autore | Matteo Bona e Daniela Santus |
Anno | 2025 |
Pagine | 235 |
Saper leggere gli spazi rappresenta una delle pratiche più importanti per la disciplina geografica. Si tratta di una competenza caratterizzante, da intendersi anche come reale opportunità di ricerca. Sia chiaro: la lettura degli spazi non è una scelta di campo politico, come molti sono propensi a pensare quando il tema trattato è Israele, ma è una abilità che rimanda alla sensibilità e alla percezione soggettiva dei geografi, o comunque dei viaggiatori di ogni tempo, che offrono il loro sguardo al territorio cercando elementi che sappiano raccontarlo in modo convincente e utile al progresso degli studi, e contribuiscano soprattutto a definire quel senso del luogo inteso come surplus umano al divenire del paesaggio. La lettura di questo volume, ricco di informazioni e di curiosità, fa emergere la complessità di un territorio davvero unico sotto il profilo culturale e identitario. Per questo si ritiene possa essere di sicuro impatto sui destinatari: dagli studiosi appassionati ai curiosi di conoscere in modo diverso Israele. La sequenza dei capitoli delinea inoltre un percorso didattico perfettamente coerente con gli obiettivi di un corso universitario di scienze umane e culturali [dalla prefazione di Leonardo Mercatanti].
Indice:
Prefazione di Leonardo Mercatanti
Parte 1 Daniela Santus
Raccontare Eretz Israel: viaggi, carte e identità attraverso la lente della Geografia
Capitolo 1 Eretz Israel nella Torah e nel Talmud
Capitolo 2 La geografia ebraica
Capitolo 3 Gerusalemme
Capitolo 4 Narrare il viaggio
Capitolo 5 Shmuel Yosef Agnon, Arthur Koestler e Rachel Bluwstein
Parte 2
Matteo Bona
Raccontare Eretz Israel: viaggi, memoria e identità attraverso la lente della Letteratura
Capitolo 1 Il pellegrinaggio come percorso identitario: Clarel di H. Melville
Capitolo 2 Il resoconto turistico nell’epoca della sua riproducibilità letteraria: il caso Twain
Capitolo 3 Il volto nascosto della comunità e dell’individuo: casualità e confini in Daniel Deronda di George Eliot
Capitolo 4 Per una geografia della memoria: Chaim Potok e la genealogia del dover ricordare
Gli Autori:
Matteo Bona: studioso di ecocritica, environmental e digital humanities. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni e articoli scientifici tra cui I luoghi e le frontiere dell’essere (Il Sileno, 2023), “Comprehending the risk throughout a literary-geocritical approach. Rushdie’s The Satanic Verse sas evidence and an opportunity in investigating risk scenarios” (AIMS Geosciences, 2024); “Verbal Semantics and memory in Shaping Narrative Space: Identity and Recollection in My Name is Asher Lev” (Literature, Geography and the Poetics of Space, Il Sileno, 2024); “Media narratives and the social perception of violence: a computational approach to trauma dynamics” (Società e Diritti, UniMi, 2025).
Daniela Santus: docente di “Geografia Culturale” e “Geografia, cultura e ambiente” presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino si occupa di geografia culturale, geografia della religione e geopolitica. Tra i suoi ultimi lavori Frammenti di Paesaggio: geografia, turismo e sostenibilità in Germania (con E. Pugliese, Il Sileno, 2024); Il Corano e le donne (con S. Ansaloni, Nuova Trauben, 2022); “Teaching geography and blended learning: interdisciplinary and new learning possibilities” (con L. D’Agostino, AIMS Geosciences, 2022); HaTikva. Spazio e percezione nel Tanakh e in Eretz Israel (con L. Beltramo, Nuova Trauben, 2021).
ISBN | 979-12-81801-08-0 |
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Autore | Matteo Bona e Daniela Santus |
Anno | 2025 |
Pagine | 235 |