In occasione dell’uscita (aprile 2017) della prima edizione italiana della raccolta di Benjamin Fondane, In dialogo con Lev Šestov. Conversazioni e carteggio (Rencontres avec Léon Chestov 1982), con traduzione e cura di Luca Orlandini (Nino Aragno editore), viene proposta la ristampa di Apoteosi della precarietà di Lev I. Šestov (1905), curato per Trauben, nel 2005, da Raffaella Faggionato.
Lev Isaakovič Šestov (Kiev 1866 – Parigi 1938). In esilio dal 1922 a Parigi, dove visse sino alla morte.
Benjamin Fondane (1898-1944) poeta, filosofo e critico rumeno espatriato in Francia nel 1923, morto ad Auschwitz, fu l’allievo di Lev Šestov. Di Fondane, è uscito recentemente in Italia, tradotto e curato da Luca Orlandini, La coscienza infelice (1936), una delle opere capitali della filosofia esistenziale degli anni Trenta, e che rappresenta un’evoluzione e una continuazione della rivolta attraverso l’assurdo del metodo ironico e irrazionalista del filosofo russo Lev Šestov (2016 Nino Aragno editore).
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